14 dicembre 2017

LEGGE SUL BIOLOGICO, SI RINVIA ANCORA

La notizia della mancata calendarizzazione in aula al Senato, entro la fine della legislatura, della discussione del DDL sull’agricoltura biologica, già approvato dalla Camera e dalla Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, scontenta tutto il settore.

Il biologico in Italia concerne circa 60.000 aziende per una percentuale di Superficie Agricola Utilizzabile pari al 14% del totale nazionale. Dati che negli ultimi anni, sono in crescita continua. Il testo normativo è di fondamentale importanza per un settore cui molti problemi derivano proprio dalla carenza o dalle lacune dei riferimenti legislativi, dalla coltivazione alla certificazione.

Il contenuto del DDL dovrebbe portare chiarezza in termini di organizzazione stessa del settore,  sostegno alla costituzione di associazioni di produttori, definizione di biodistretti, investimenti nella ricerca, valorizzazione dei prodotti, con indubbi benefici in termini di sostenibilità ambientale. Fondamentale l’attuazione di sistemi di controlli e autenticazione – da sempre spina nel fianco del bio -, atti a garantire produttori e consumatori. Senza questi strumenti ad avviso di Confagricoltura “si rischia di non fare quel  salto  di  qualità  necessario  per confrontarsi con le grandi multinazionali  della  trasformazione  e della distribuzione”.

L’approvazione del DDL è una conditio sine qua non per dare ossigeno al comparto biologico, già danneggiato “dall’approvazione del nuovo regolamento europeo sull’agricoltura biologica” aggiunge Confagricoltura. Il rinvio in Senato sa di beffa e affievolisce ulteriormente la fiducia degli agricoltori nelle Istituzioni.

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