22 aprile 2018

CONFAGRICOLTURA PIEMONTE AL VINITALY 2018: BONTA', RIGORE E SOSTENIBILITA'

La 52esima edizione del Vinitaly, massima rassegna italiana del settore enologico ha appena chiuso i battenti e per molti giorni ancora si parlerà dei numeri di questa edizione: espositori, pubblico, vendita di bottiglie, giornalisti accreditati e di tutto quanto possa interessare addetti e semplici appassionati. Martedì 17, nell’intervallo di pranzo, sullo stand di Confagricoltura dell’area D che, nei giorni della rassegna, ha visto alternarsi produzioni di eccellenza da tutta la penisola, il Piemonte era protagonista.

Tra le 18 Docg e 42 Doc della nostra Regione, è stata scelta una tavolozza che ha messo in evidenza la poliedricità del nostro comparto spaziando dagli spumanti Metodo Classico (Alta Langa Docg), al neonato Asti Secco Docg, ottenuto col Metodo Martinotti, ai vini fermi di pronta beva (Roero Arneis Docg e Grignolino d’Asti Doc), sino al Gattinara Docg, figlio del vitigno Nebbiolo e al canavesano Caluso Passito Doc. I due campioni del vino da dessert, delle cantine cooperative di Caluso e di Piverone, non erano ancora “insigniti” della Docg, in quanto, frutto di vendemmie antecedenti al 2010.

In abbinamento, altrettante produzioni rimarchevoli quali il riso Carnaroli, i formaggi d’alpeggio della Valsusa, il Gorgonzola novarese Dop e il prosciutto crudo di Cuneo Dop. Ricchezze che dall’agricoltura vanno a impreziosire le mense con il denominatore comune di tradizione, qualità e sicurezza che l’attenzione a ogni livello del ciclo, dai campi alla trasformazione garantiscono. Ma non solo, da sottolineare anche l’attenzione alla sostenibilità che veniva sottolineata nella presentazione.

La Tenuta Gli Aironi di Lignana (Vc) prende il nome proprio dai cinerini che sono tornati da quando l’azienda coltiva con grande considerazione alla riduzione dell’impatto ambientale. I Consorzi del Gorgonzola e del Prosciutto Crudo di Cuneo hanno filiere cortissime che vedono allevatori e trasformatori sullo stesso territorio. Giulio Bava, presidente del Consorzio Alta Langa, ha parlato dell’impegno a stipulare un Patto con la Terra, nell’intento di custodire le colline vitate e rispettare l’uomo e il suo passato. L’azienda Corbusier di Novalesa (To) si avvale di antichi metodi di lavorazione e trasformazione con pratiche di allevamento ispirate al passato.  Attenzione e tradizione che accomunano anche le cantine Travaglini nell’ottenimento dell’austero Nebbiolo del Nord, da lasciare invecchiare con pazienza e Malabaila col paglierino Roero Arneis, che da sempre nella zona confinante alle Langhe ha tenuto alta la bandiera dei bianchi. Un tempo, addirittura, i filari erano piantati in mezzo a quelli delle uve nere per far sì che appena maturi fossero ambiti da passeri e tordi, limitando i danni a carico del principe Nebbiolo che doveva essere vinificato per la commercializzazione e creare reddito all’azienda. E i grappoli di Arneis risparmiati, diventavano vino per la famiglia contadina. Un bel esempio di attenzione eco-ambientale, così come, concludendo, quella del Grignolino Laudato della Vigna del Papa. Un progetto nato nel 2013, a Portacomaro, paese di origine di parte della famiglia del nostro Pontefice. Un terreno abbandonato, di proprietà comunale è stato bonificato, assoggettato a recupero ambientale e orientato a scopi di solidarietà.

In poco meno di un’ora e mezza il Piemonte ha dato una bella immagine della sua produzione agricola: moderna, seria, rigorosa e quindi garante si sicurezza per operatori e consumatori, con un occhio sempre molto attento all’ambiente.

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