14 gennaio 2018
FITOFARMACI CON LICENZA DI UTILIZZO
I fitofarmaci, termine più corretto e meno aggressivo di pesticidi che già sottintende scenari catastrofici, sono spesso alla ribalta della cronaca e ancora più frequentemente nel mirino di chi crede che l’agricoltura per essere sostenibile debba essere privata di chimica. Per molti, l’agricoltore è un somministratore scriteriato di polverine e liquidi che distribuisce, sempre abbondando, per sconfiggere parassiti animali e vegetali che potrebbero compromettere le coltivazioni.
Bartolomeo Merlo e Andrea Actis, rispettivamente presidente e tecnico della Cooperativa Agricoltori del Canavese ci spiegano che, anche se non tutti lo sanno, per utilizzare tali sostanze è necessario avere conseguito un patentino rilasciato ai maggiorenni, solo dopo avere frequentato appositi corsi di formazione e ottenuto una valutazione positiva. Il Decreto Legge 150 del 14/08/2012 recita che “l’utilizzatore professionale che acquista per l’impiego diretto, per sé o per conto terzi, prodotti fitosanitari e coadiuvanti, deve essere in possesso di specifico certificato di autorizzazione”. I tecnici formatori e valutatori sono controllati dalla Direzione Agricoltura delle Regioni. Venti ore di lezione (12 per coloro che devono rinnovare il permesso dopo 5 anni) dove si parla di sicurezza ambientale e personale, dosaggi, tempi di distribuzione, taratura delle macchine, lettura dell’etichetta,… Abbastanza per garantire una somministrazione sicura e responsabile. Solo per l’uso amatoriale, come per il giardinaggio, i prodotti possono essere venduti liberamente, “ma in tal caso la concentrazione dei principi attivi è alquanto più blanda” specifica Merlo.
Questo non significa ovviamente che non si possa sbagliare o che tutti si comportino sempre correttamente ma sicuramente rassicura e soprattutto dovrebbe zittire i malpensanti che vedono l’agricoltura cosiddetta convenzionale come fonte primaria di inquinamento, di attacchi all’ambiente e feudo di operatori scriteriati che irrorano i loro campi senza ritegno alcuno.