2 febbraio 2018
SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI NON PRODUTTIVI. LA MISURA 4.4 DEL PSR
La misura 4 (investimenti in immobilizzazioni materiali,) attraverso l’attivazione di quattro sottomisure contemplate dall’art 17 del Regolamento (UE) 1305/2013, sostiene investimenti materiali che concorrono a: migliorare le prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole e delle imprese rurali, attraverso la sottomisura 4.1 (sostegno a investimenti nelle aziende agricole);
rendere più efficiente il settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, attraverso la sottomisura 4.2 ( sostegno a investimenti a favore della trasformazione /commercializzazione e/o dello sviluppo dei prodotti agricoli); realizzare l’infrastruttura necessaria allo sviluppo, all’ammodernamento e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura con la 4.3; sostenere gli investimenti non remunerativi necessari per conseguire gli obiettivi ambientali, attraverso la sottomisura 4.4 (sostegno a investimenti non produttivi). Quest'ultima è, a sua volta, articolata in tre operazioni connesse all’adempimento degli obiettivi agro climatici-ambientali

L’operazione 4.4.1 sostiene investimenti non produttivi che comprendono l’introduzione, il ripristino o l’ampliamento di formazioni arbustive e arboree quali siepi, filari e fasce boscate, di aree umide e di altri elementi atti a favorire la conservazione della biodiversità, il miglioramento del paesaggio agrario e il conseguimento di obiettivi agro-climatici- ambientali , anche nella prospettiva di una funzione pubblica del territorio secondo modalità compatibili con la tutela dell’ambiente. I beneficiari sono gli agricoltori singoli o associati, le associazioni miste di agricoltori, i consorzi irrigui, gli altri gestori del territorio quali enti pubblici, fondazioni e onlus.

L’operazione 4.4.2 “Difesa del bestiame dalla predazione da canidi nei pascoli” sostiene l’acquisto di cani da guardiania delle razze specifiche da difesa del bestiame in rapporto di 1 ogni 100 capi di bestiame con un minimo di 2 cani per mandria o gregge e di recinzioni plurifilo elettrificate a bassa intensità, dimensionate in relazione al numero di capi. Essa trova la sua giustificazione nel fatto che gli attacchi di predatori nel corso degli ultimi anni sono in costante aumento a causa della rinaturalizzazione di ampie parti del territorio rurale piemontese, specialmente di montagna e di collina. L’utilizzo del cane da guardiania recupera un’antica tradizione e rinsalda il rapporto tra uomo e le specie animali, in un contesto di tutela del benessere di tutti i soggetti coinvolti. I beneficiari sono gli allevatori singoli o associati che aderiscono all’operazione 10.1.6 “Difesa del bestiame dalla predazione da canidi sui pascoli collinari e montani” e 10.1.9 (impegni agro ambientali del PSR).

Con determinazione dirigenziale n 288 del 29/07/2016 “Programma di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte (PSR) 2014-2020-operazione 4.4.3.” Salvaguardia, ripristino, miglioramento della biodiversità” la Regione Piemonte ha approvato l’attuazione della suddetta operazione. La dotazione finanziaria prevista per l’attuazione del presente bando dell’operazione 4.4.3 è stata fissata in euro 3.000.000,00 di spesa pubblica di cui: euro 1.293.600,00 a carico del FEASR (43,12%), euro 1.1.94.480,00 a carico dello Stato (39,816%) e euro 511.920,00 a carico della Regione Piemonte (17,064%).
L’operazione sostiene investimenti non produttivi di pubblica utilità finalizzati alla protezione e all’incremento del potenziale di biodiversità nonché alla tutela, conservazione e valorizzazione degli habitat e delle specie elencate nelle direttive comunitarie 92/43/CE e 2009/147/CE, effettuati dagli Enti gestori delle aree naturali protette della Regione Piemonte i cui territori ricadono in siti Natura 2000 individuati ai sensi dell’art. 12 della l.r. 19 /2009 “Testo unico sulle Aree naturali e sulla Biodiversità”. I soggetti beneficiari possono presentare una sola domanda di sostegno per la realizzazione di un Programma d’intervento e possono partecipare a un solo programma d’intervento. La 4.4.3. sostiene in particolare gli investimenti per: il ripristino di ecosistemi di elevato valore per la biodiversità, di habitat favorevoli alla flora e alla fauna selvatiche, di corridoi ecologici; la costituzione, protezione, recupero e miglioramento di ambienti naturali e seminaturali e di zone umide, opportunamente associati a biotipi capaci di fornire alla fauna selvatica rifugio, nutrimento e siti di riproduzione. Particolare attenzione deve essere riservata alle specie e agli habitat di cui alle direttive Uccelli e Habitat e alle liste rosse locali, dell’Unione internazionale per la conservazione della natura e dell’Unione europea; l’acquisto di terreni per realizzare gli investimenti suddetti nei limiti del 10% del contributo concesso. E’ esclusa la compravendita di terreni comunali e provinciali. Oggetto del contributo è il programma d’intervento che coincide con la domanda di sostegno e deve contenere da un minimo di 2 a un massimo di 5 progetti che devono essere coerenti tra loro e coerenti con la programmazione e gli strumenti di pianificazione degli Enti di gestione delle aree protette, degli altri soggetti gestori e dei Siti della Rete natura 2000, con le priorità di conservazione e le tipologie di intervento previste dal “Prioritzed Action Framework (PAF) approvato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n 15-1325 del 20 aprile 2015 e con le “Misure di conservazione per la tutela della rete Natura 2000 in Piemonte” approvate con D.G.R. n 54-7409 del 7 aprile 2014 e successive modifiche e integrazioni.

Per essere ammissibile il Programma d’intervento deve essere composto da progetti redatti da personale dell’Ente proponente di riconosciuta esperienza in materia di biodiversità, ovvero in possesso del diploma di laurea vecchio ordinamento o laurea specialistica a indirizzo biologico, naturalistico e/o agro-forestale. Il sostegno viene accordato ai progetti coerenti con i seguenti criteri di ammissibilità: sostenibilità dell’intervento sotto l’aspetto logistico; fattibilità del progetto sotto l’aspetto finanziario, tenuto conto della situazione economica finanziaria dell’ente proponente (costi di manutenzione nel tempo); fattibilità tecnica degli interventi (limiti di ubicazione, stagionalità); presenza di tutta la documentazione tecnico amministrativa prevista dal bando per ogni singolo progetto, la progettazione definitiva prevista dall’art. 23 del D.lgs. 50/2016, regolarmente approvata. In analogia a quanto stabilito dall’art. 71 del Reg. (U.E.) n 1303/2013, gli investimenti non produttivi di carattere fondiario/edilizio saranno soggetti a un vincolo di destinazione (computato alla data della liquidazione del saldo del contributo) di 10 anni. Per gli altri investimenti il vincolo è di 20 anni. Al fine di garantire l’efficacia nel tempo degli investimenti finanziati, tenendo conto della destinazione non produttiva e in considerazione del beneficio pubblico apportato dagli stessi, è necessario programmare per la durata di 50 anni un adeguato stato di conservazione degli interventi effettuati. E’ concesso un contributo in conto capitale sulle spese ammissibili pari al 100%, con un massimale d’intervento pari a euro 500.000,00 per domanda di sostegno. L’ente richiedente presentando la domanda di sostegno sottoscrive anche gli impegni che è necessario rispettare. Gli impegni si distinguono in essenziali e accessori. Sono essenziali gli impegni che se non osservati non permettono di raggiungere gli obiettivi del Programma che si vuole realizzare. Il mancato rispetto degli impegni essenziali provoca la decadenza totale della domanda. Sono accessori gli impegni che se non osservati consentono di raggiungere l’obiettivo del Programma ma in modo non conforme alle disposizioni del bando. Il mancato rispetto degli impegni accessori provoca per ogni infrazione una riduzione parziale del pagamento dell’importo del contributo ammesso. La percentuale di riduzione è determinata in base alla gravità, entità e durata di ciascuna violazione.
Approfondimenti:
http://www.regione.piemonte.it/parchi/cms/
http://www.regione.piemonte.it/cgi-bin/agri/leggi/pub/bando.cgi?id=336&montagna
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5091
http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/base/coord/c2009019.html
http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14750
http://www.minambiente.it/pagina/direttiva-habitat